
Scovato il “Salva Conte” tra le pieghe del “Cura Italia”
Due piccoli “comma” inseriti in un sub-emendamento che probabilmente molti avrebbero votato senza neppure accorgersene e che concedono l’immunità per gli errori dei politici
Un’operazione davvero raffinata da parte del Pd, non facile da individuare (e, infatti, fino a questo momento pare “sfuggita” a tutti). Spulciando fra le tante proposte emendative al decreto “Cura Italia” abbiamo trovato quello che, in maniera più che esplicita, serve a salvare Conte, Borrelli, Arcuri e compagni da qualsiasi rischio di accusa (anche penale) per le negligenze gravi che hanno causato vittime e danni, in questa emergenza.
L’emendamento è firmato da due senatori del Pd: Paola Boldrini (solo omonima della mai rimpianta presidente della Camera) e Stefano Collina, componenti della Commissione Sanità, e reca il numero 1000/58. Tecnicamente, infatti, è un subemendamento all’emendamento 1.100 del governo, che chiede di aggiungere al testo un articolo nuovo composto di quattro commi.
E qui è l’altro capolavoro, perché i primi due commi affrontano un argomento, mentre gli ultimi due rappresentano il “colpo di spugna” tanto atteso da Conte. Così, a una lettura veloce si poteva pensare che tutti parlassero dello stesso argomento. Invece no.
Più precisamente i primi due commi riguardano i medici e gli operatori sanitari infettati o deceduti a seguito del Covid-19. Con il primo comma vengono tutelati i “datori di lavoro pubblici e privati” e con il secondo si stabilisce che tali danni “possono essere imputati a titolo di responsabilità civile soltanto alla struttura sanitaria o socio-sanitaria”.
Ma il terzo comma cambia argomento e interviene per salvare da qualsiasi colpa (leggete bene!) “i titolari di organi di indirizzo e di gestione”, limitandone la responsabilità dei “danni a terzi” (ovvero morti, infettati, perdite economiche) “ai soli casi di dolo o colpa grave”.
Ecco il testo completo:
«3. È limitata ai soli casi di dolo o colpa grave la responsabilità civile, penale e amministrativo-contabile dei titolari di organi di indirizzo o di gestione che, nel corso dell’emergenza sanitaria in atto, nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, anche normative od amministrative, abbiano adottato ordinanze, direttive, circolari, raccomandazioni, pareri, atti o provvedimenti comunque denominati, la cui concreta attuazione, da parte delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, degli esercenti le professioni sanitarie, degli enti preposti alla gestione dell’emergenza o di altri soggetti pubblici o privati tenuti a darvi esecuzione, abbia cagionato danni a terzi».
Da sottolineare che forse per evitare qualsiasi possibile interpretazione si citano esplicitamente “ordinanze, direttive, circolari, raccomandazioni, pareri, atti o provvedimenti comunque denominati”. Quindi, tutti gli atti scellerati del governo Conte.
Poiché però il ritardo per la mancanza di mascherine, tute, guanti e respiratori potrebbe anche essere una “colpa grave”? Ecco arrivare il comma 4 a salvare l’armata Brancaleone del governo, specificando che, nella valutazione della gravità, bisogna giustificare la difficoltà di reperire tempestivamente il materiale.
Non ci credete? Ecco il testo del quarto comma:
«4. La valutazione della gravità della colpa, nelle ipotesi di cui al comma 3, è operata anche in considerazione della eccezionalità e novità dell’emergenza, dei vincoli di spesa previsti a legislazione vigente in materia di servizio sanitario nazionale e della difficoltà di reperire tempestivamente dispositivi medici e di protezione individuale sul mercato nazionale ed internazionale’».
Insomma, uno “scudo penale” totale per Conte, Borrelli (nonché Speranza, Arcuri, Lamorgese) studiato dal Pd. Definirlo vergognoso è davvero poco. Ora speriamo che averlo “scovato” spinga il Parlamento a bloccarlo. Speriamo che, non solo nell’opposizione, ma anche nella maggioranza, ci sia ancora chi non è disposto a offrire questo salvacondotto immorale.
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