BTP “FUTURA” DA LUGLIO PARTE DIL BUONO DI RISPARMIO DEDICATO AI PRIVATI…… nel frattempo molto PROVATI….

Il Tesoro chiede ai risparmiatori italiani di scommettere sulla crescita del Paese. Ma accompagna questa mozione ideale con una base di partenza piuttosto concreta, rappresentata dal rimbalzo del Pil che tutte le analisi si attendono per il 2021. Rimbalzo che non basterà a recuperare il crollo della produzione di quest’anno, nonostante la «possibilità concreta di una ripresa già nel terzo trimestre» 2020 indicata dal ministro dell’Economia Gualtieri commentando i dati Istat in linea con le previsioni del governo; ma che aiuterà parecchio ad alimentare il «premio fedeltà» per i piccoli investitori che decideranno di seguire il Tesoro nella scommessa.

Lo strumento per farlo è il nuovo «BTp Futura» presentato ieri dal direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera e da Davide Iacovoni, che guida la dg del Debito pubblico. Si baserà su questo titolo, in offerta dal 6 al 10 luglio, quella che per i vertici politici del ministero dell’Economia è «l’alleanza fra risparmiatori e Stato», e che su un piano più prosaico ma più concreto è per il Tesoro l’obiettivo di ampliare e diversificare il panorama dei detentori del debito italiano. Anche perché la crisi ha decisamente arricchito il programma di raccolta di quest’anno, fotografato dai numeri forniti ieri da Iacovoni: fin qui il Tesoro ha raccolto 280 miliardi di euro, contro i 200 dello stesso periodo del 2019, e l’accelerata è stata soprattutto sul medio-lungo termine: 192 miliardi contro i 126 dell’anno scorso (+40%), mentre sul breve termine si è passati da 73 a 88,7 (+21,5%). In questo contesto il Tesoro si rivolge ai 1.400 miliardi parcheggiati sui conti correnti degli italiani, e cresciuti in questi mesi di lockdown che hanno alimentato la propensione al risparmio (ovviamente di chi non ha perso reddito), per costruire una doppia opportunità di diversificazione: ai risparmiatori, in una fase in cui il blocco delle attività ha rarefatto anche le offerte della “concorrenza” privata sui prodotti retail, e allo Stato perché, sottolinea Rivera, «i mercati percepiscono un debitore più forte se ha una base di investitori più ampia e stabile nel tempo, e infatti anche il successo dell’ultimo BTp Italia ha contribuito ad abbassare lo spread».

Dal Futura Via XX Settembre non si aspetta la replica di quell’exploit, ma l’avvio di un percorso articolato nel tempo, che già dopo l’estate potrebbe conoscere una seconda tappa con una nuova emissione. Con analogie e differenze rispetto al Btp Italia. Fra le prime c’è il target dei piccoli investitori, che in questo caso diventa esclusivo perché non ci sarà una quota destinata agli istituzionali, un’emissione senza limiti prefissati e una destinazione integrale della raccolta al finanziamento delle misure anticrisi. Cambia però l’orizzonte dell’investimento, che con il Btp Futura avrà una durata fra 8 e 10 anni, e il rendimento, su cui si concentrano le due novità chiave: le cedole crescenti negli anni, con il meccanismo step-up pensato per favorire la fedeltà del risparmiatore fino alla scadenza, e il premio finale che sarà chiamato a remunerare questa fedeltà, e sarà riparametrato all’andamento medio del Pil nominale nel periodo. Qui, appunto, si concentra la scommessa. Che in ogni caso sarà sostenuta da una clausola che impedisce al premio di scendere sotto l’1%. Più teorica, vista almeno la storia recente del Paese, l’altra clausola, che fissa il premio massimo al 3%, e vanno considerati due aspetti. Il parametro di riferimento è il Pil nominale, per cui l’inflazione avrà un ruolo anche se il titolo non è indicizzato, a differenza del Btp Italia. E il primo anno di riferimento sarà il 2021: quello, appunto, del rimbalzo previsto dopo il crollo di quest’anno: secondo le ultime previsioni ufficiali, quelle del Def di aprile, in termini nominali l’anno prossimo dovrebbe far segnare un +6,14%.

All’identikit del Btp Futura mancano ancora connotati importanti, perché la durata sarà comunicata il 19 giugno, mentre i rendimenti saranno fissati il 3 luglio, cioè il venerdì prima dell’avvio dell’offerta. Che sarà senza limiti prefissati, esattamente come avvenuto per l’ultimo Btp Italia, e come in quell’occasione servirà a raccogliere fondi da destinare integralmente al finanziamento delle misure anti-crisi. Il calendario dell’offerta è più lungo del solito, perché il Tesoro potrà mantenere il titolo in asta per tutta la settimana fino al 10 luglio, ma l’emissione si chiuderà prima se i primi giorni saranno particolarmente affollati di acquisti.

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