
Il Consiglio dei ministri ha approvato durante la notte un decreto che introduce misure urgenti per snellire e rendere piu’ efficiente la burocrazia con l’obiettivo di favorire gli investimenti pubblici e privati.
Di seguito alcune delle principali novita’.
CONTRATTI PUBBLICI ED EDILIZIA
Le nuove norme introdotte in via transitoria fino al 31 luglio 2021 prevedono:
1- l’affidamento diretto per prestazioni di importo inferiore a 150.000 euro;
2- una procedura negoziata, senza bando, per tutte le prestazioni di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria.
3- la pendenza di un ricorso giurisdizionale non costituisce giustificazione adeguata per la mancata stipulazione del contratto nel termine previsto e, per le opere di rilevanza nazionale o sopra le soglie comunitarie, le sospensioni nell’esecuzione potranno essere stabilite dalle parti o dalle autorità giudiziarie solo in casi ben specificati.
4- si semplificano e si uniformano le procedure di nomina dei Commissari straordinari per le opere di maggiore complessità o più rilevanti per il tessuto economico, sociale e produttivo.
PROCEDIMENTI E RESPONSABILITA’ PER GLI AMMINISTRATORI
1-Per la maggior parte degli adempimenti burocratici, scaduti i termini previsti dalla legge, varra’ la regola del silenzio-assenso.
2- Fino al 31 luglio 2021, e’ prevista la limitazione della responsabilità per danno erariale al solo dolo per quanto riguarda le azioni. La fattispecie del dolo viene riferita all’evento dannoso e non alla sola condotta.
3- Viene definito in modo più puntuale il reato di abuso d’ufficio, affinché i funzionari pubblici abbiano certezza su quali sono gli specifici comportamenti puniti dalla legge.
DIFFUSIONE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE
1-Accesso a tutti i servizi digitali della PA tramite SPID, Carta d’identità digitale (CIE) e tramite AppIO su smartphone;
2-Domicilio digitale per i professionisti, anche non iscritti ad albi; la semplificazione e il rafforzamento del domicilio digitale per i cittadini;
3-Presentazione di autocertificazioni, istanze e dichiarazioni direttamente da cellulare tramite AppIO; semplificazioni per il rilascio della CIE; una piattaforma unica di notifica digitale di tutti gli atti della PA e via PEC degli atti giudiziari.
SEMPLIFICAZIONI PER IMPRESE, AMBIENTE, GREEN ECONOMY
1-Semplificazione e velocizzazione dei lavori sulle infrastrutture di rete per le comunicazioni elettroniche e la banda larga;
2- Aumento dell’importo di erogazione in un’unica soluzione della “Nuova Sabatini” (contributi alle imprese per il rimborso di prestiti destinati a investimenti in beni strumentali) e la semplificazione del medesimo incentivo per le imprese del Mezzogiorno;
3- Possibilità per le società per azioni quotate di prevedere aumenti di capitale in deroga rispetto alla disciplina del codice civile.
4- Razionalizzazione delle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA) associate alle opere pubbliche;
5- Semplificazioni in materia di interventi su progetti o impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, nonché per realizzare punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici;
6- Nuova disciplina sui trasferimenti di energia rinnovabili dall’Italia agli altri Paesi europei
7- Semplificazioni per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di SACE a favore di progetti del green new deal.
I dettagli del decreto legge Semplificazioni saranno resi noti oggi, almeno a grandi linee. Non era escluso, infatti, ieri sera, prima della riunione del Consiglio dei ministri che alle ore 22,30 non era ancora cominciata, che il governo potesse approvarlo «salvo intese». Non è detto, infatti, che il pressing fortissimo del premier Giuseppe Conte per approvare comunque il decreto legge in giornata abbia consentito di risolvere tutti i nodi che ieri mattina si presentavano ancora non risolti.
Sull’impianto base il testo messo a punto dal segretario generale di Palazzo Chigi, Roberto Chieppa, e discusso con i partiti della maggioranza per una settimana, ha retto l’urto delle spinte contrapposte delle forze di maggioranza. Il risultato più rilevante è che l’articolo 2 ha ballato in questi giorni ma esce simile a come era entrato: restano i poteri straordinari di emergenza assegnati direttamente alle stazioni appaltanti per affidamenti di lavori, forniture e servizi professionali (fra cui la progettazione). Varranno in tutti i casi in cui la realizzazione è necessaria per far fronte agli effetti negativi dell’emergenza sanitaria ed economica. Vengono indicati sette settori in cui queste procedure possono essere applicate: scuole, università, sanità, carceri, strade, ferrovie e opere idriche. La corsia veloce vale per tutte le opere ricomprese nei contratti di programma Anas e Rfi. Scompare il Dpcm che avrebbe dovuto elencare gli interventi dove questi poteri straordinari erano ammessi.
Resta invece un Dpcm per individuare le opere che saranno affidati a commissari. Non sono nell’articolo 2 ma nell’articolo 9 e i commissari non saranno «modello Genova» ma modello sblocca cantieri, con poteri più limitati (anche se rafforzati dal decreto legge). Saranno pochi, una trentina, come chiedeva il Pd, non alcune centinaia con poteri a 360°. La cosa politicamente più rilevante è che la proposta di nominarli arriva dal ministro delle Infratsrutture, Paola De Micheli.
Anche l’articolo 1 ha retto all’urto sia pure con alcune correzioni. È?quello che consente di affidare le opere fino a 5 milioni di euro con una procedura negoziata senza bando di gara. Qui fino alla fine è stato ritoccato il numero delle imprese da invitare. Al Pd cinque erano parse poche, quindi cresceranno al crescere dell’importo, fino a un massimo di quindici. In particolare, dovranno essere almeno cinque per opere fino a 350mila euro, dieci per opere fino a un milione di euro, quindici fino a 5 milioni di euro. Sotto i 150mila euro possibili gli affidamenti diretti. Comunque si dovrà seguire un criterio di turnazione e rotazione.
Restano due pietre miliari del decreto legge: la riforma dell’abuso d’ufficio e quella della responsabilità erariale. Nel primo caso vengono circoscritti i casi perseguibili perché si esce da una indicazione generica di mancato rispetto della legge per una indicazione più puntuale di comportamenti che vengono perseguiti fuori della sfera di discrezionalità del funzionario pubblico. Per la responsabilità erariale la colpa grave sarà perseguita solo nei casi di omissione di un’azione mentre non lo sarà per i casi di azione, dove resta perseguibile solo il dolo. Non fare diventerà più rischioso che fare, questo almeno è l’intento di Palazzo Chigi. E su questo la maggioranza è compatta.
Restano molte aree grigie nel decreto su temi che sono comunque cruciali se si vogliono sbloccare gli investimenti pubblici. A partire del capitolo delle valutazioni ambientali che subiscono una limitazione dei tempi, ma non adeguata al peso che questi passaggi hanno nell’iter di approvazione di un progetto. Una valutazione definitiva si potrà fare soltanto con il testo definitivo. Bene invece le ulteriori accelerazioni per gli investimenti in banda larga e 5G e per gli interventi green del Piano nazionale integrato energia e clima. Avranno tempi ulteriormente ridotti e una commissione ad hoc per la valutazione di impatto ambientale. Molto incisive anche le norme per la rigenerazione urbana con l’eliminazione dei vincoli più gravi alla demolizione e ricostruzione.
FINO A 5 MILIONI DI EURO Trattativa con imprese senza bando di gara
Per rilanciare gli investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture e dei servizi pubblici è prevista una procedura negoziata, applicabile fino alle soglie comunitarie (che per gli appalti di lavori superano i 5 milioni di euro), senza bando. Questo pero deve avvenire previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, che tenga conto anche di una differenziazione territoriale degli invitati, individuati in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici. I lavori possono essere eseguiti anche in amministrazione diretta, fatto salvo l’acquisto e il noleggio di mezzi, per i quali si applica comunque la procedura di cui al periodo precedente. L’avviso sui risultati della procedura di affidamento contiene anche l’indicazione dei soggetti invitati.
GRANDI OPEREI poteri eccezionali alle stazioni appaltanti
Alla fine sembra aver retto in Consiglio dei ministri l’impianto iniziale proposto da Palazzo Chigi: per le grandi opere sopra la soglia Ue di 5,2 milioni di euro l’accelerazione avviene dando poteri emergenziali direttamente alle stazioni appaltanti. Si evita in questo modo una lunga schiera di commissari «modello Genova», che il Pd non avrebbe mai accettato, ma al tempo stesso si crea una «corsia veloce» in deroga alle procedure ordinarie previste dal codice appalti. A blindare questa costruzione contro le possibili obiezioni Pd c’è il fatto che i poteri eccezionali vengono assegnati sulla base di una norma dello stesso codice appalti (art. 63). Il governo si limita a prevedere che l’urgenza prevista per attivare i poteri non riguarda solo la sanità ma l’intera economia. Questo generalizza o almeno amplia molto l’applicazione dell’articolo 63. Fino alla fine, però, battaglia su quali limiti si dovessero mettere a questo ampliamento.
DEROGHE AL CODICE Senza i commissari non è modello Genova
Il modello Genova, tanto evocato anche dal premier Giuseppe Conte, non passa alla fine perché non ci sono i commissari straordinari (cioè terze figure rispetto che scalzano le stazioni appaltanti) con i poteri sterminati di Genova. La soluzione adottata dall’articolo 2 del Dl si avvicina al modello Genova da un lato più sostanziale: i poteri affidati alle stazioni appaltanti sono, almeno per la fase di aggiudicazione, gli stessi assegnati al sindaco del capoluogo ligure Bucci sulla base dell’articolo 63 del codice appalti. Bisognerà capire se si ripeteranno le condizioni che hanno portato a un’aggiudicazione del tutto anomala, senza neanche la graduatoria delle offerte.
Ci saranno comunque una trentina di opere commissariate, non con i poteri del modello Genova, ma con quelli di uno sblocca-cantieri rafforzato, per sbrogliare le situazioni più difficili. Proposta alla ministra De Micheli (altro punto a favore del Pd).
CODICE PENALE Abuso d’ufficio al test discrezionalità
Sarà solo in Consiglio dei ministri che verrà sciolto l’ultimo nodo sul nuovo reato di abuso d’ufficio. In entrata il testo ancora lascia aperta la porta all’inserimento nel corpo del nuovo articolo 323 del Codice penale potrebbe così ancora trovare spazio il riferimento ai margini di discrezionalità nell’interpretazione di norme e regolamenti. La rilevanza penale scatterebbe cioè solo nel momento in cui margini di discrezionalità fossero assenti. Per il resto, la riforma punta a delimitare comunque in maniera più puntuale le condotte suscettibili di essere sanzionate, evitando da una parte i due maggiori problemi della disciplina attuale: l’avvio di troppi procedimenti a fronte di poche condanne, l’instaurarsi di forme di “burocrazia difensiva” da parte degli amministratori pubblici
I FUNZIONARI DELLA PA – Responsabilità erariale più ampia per chi non fa
La riforma della responsabilità erariale definita dall’articolo 15 del decreto legge viene letta da Palazzo Chigi non tanto e non solo come allentamento dei controlli sulle azioni dei funzionari della Pa (che sono perseguibili solo per dolo e non più anche per colpa grave) ma come una operazione di riforma più complessiva che punta a rendere più rischiosa la non-azione (omissioni o rinvii) rispetto all’azione. Questo perché i funzionari Pa potranno ancora essere perseguiti dalla Corte dei conti per colpa grave in caso di non-azione. Si aggiunga che l’articolo 16 introduce un nuovo controllo della Corte dei conti «concomitante» che può colpire comportamenti omissivi. Inoltre la responsabilità erariale viene richiamata esplicitamente 4 nel caso in cui non si aggiudichi definitivamente un contratto a sei mesi dall’avvio dell’iter.
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE Potere sostitutivo in caso di inerzia
Per ridurre i tempi delle valutazioni di impatto ambientale (Via), è previsto: l’obbligo di presentazione sin dall’avvio del procedimento da parte del proponente del progetto di fattibilità o del progetto definitivo (in luogo degli attuali elaborati progettuali); esercizio del potere sostitutivo in caso di inerzia nella conclusione del procedimento; parallelizzazione dell’intero procedimento di Via e della relativa Conferenza di servizi in modo tale da ridurre, sensibilmente, la durata di un procedimento che attualmente prevede due fasi consequenziali; creazione di una procedura speciale accelerata (fast-track) dedicata all’espletamento delle procedure Via delle opere ricomprese nel Programma Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Tali procedure sarebbero affidate all’istruttoria di una Commissione speciale composta da dipendenti pubblici.
INCOMPIUTE Fondo per prosecuzione delle opere pubbliche
È prevista l’istituzione di un fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, con l’obiettivo di evitare che la mancanza temporanea di risorse pubbliche (in attesa della erogazione di un finanziamento o per altra causa) possa costituire un ostacolo alla realizzazione dell’opera. Beneficiari del fondo sono le stazioni appaltanti e le somme sono destinate a finanziarie la prosecuzione delle opere necessarie alla realizzazione dell’opera. Le modalità operative del fondo sono individuate con decreto del ministero delle Infrastrutture, di concerto con il ministero dell’Economia, da adottarsi entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto Semplificazioni. Il fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche si finanzia utilizzando le economie derivanti
TEMPI STRETTI E PROCEDURE SNELLE Conferenza di servizi veloce per l’emergenza
Introdotta una procedura di Conferenza di servizi straordinaria, per un tempo determinato, per le opere da realizzare per il superamento della fase dell’emergenza sanitaria del Covid-19. In particolare viene consentito alle amministrazioni di procedere esclusivamente mediante conferenza di servizi semplificata, in modalità asincrona prevedendo, altresì, che la conferenza operi secondo una tempistica più breve (60 giorni) rispetto a quanto attualmente prescritto per le decisioni delle Pa partecipanti. Se l’amministrazione procedente ritiene necessaria un’analisi contestuale degli interessi coinvolti, svolgerà entro trenta giorni una riunione telematica dove si considera in ogni caso acquisito l’assenso senza condizioni delle amministrazioni che non abbiano partecipato alla riunione ovvero, pur partecipandovi, non abbiano espresso la propria posizione.
PIANO NAZIONALE ENERGIA E CLIMA Iter più snello per le infrastrutture
Iter accelerato per la valutazione d’impatto ambientale (Via) di tutte le opere incluse nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), con il percorso affidato all’istruttoria di una commissione speciale composta da dipendenti pubblici. E ancora, un significativo snellimento amministrativo per gli interventi sulla rete elettrica (a cominciare dal collegamento tra Campania, Sicilia e Sardegna, il cosiddetto “Tyrrhenian Link”, che sarà realizzato da Terna), nonché su quella del gas inclusi nella strategia dell’esecutivo. La bozza di decreto semplificazioni, entrata ieri in Consiglio dei ministri, prevede poi procedure semplificate per la Via collegata alla modifica degli impianti rinnovabili esistenti con l’obiettivo di accelerare il raggiungimento dei target di decarbonizzazione fissati dal Pniec.
BANDA ULTRALARGA5G, alt a veti dei Comuni Norme sblocca fibra
Nella bozza è presente una norma per limitare le iniziative «anti 5G» dei Comuni. Questi potranno adottare regolamenti sulla localizzazione delle stazioni radiobase tlc solo per «siti sensibili individuati in modo specifico» e comunque «senza limitazioni in aree generalizzate» e senza intervenire in materia di limiti di elettromagnetismo. Fitto il pacchetto per la banda ultralarga fissa con semplificazioni relative alle autorizzazioni paesaggistiche e archeologiche, alla posa della fibra ottica nei casi in cui sono coinvolte Rfi ed Anas, alla possibilità di usare per gli scavi la “microtrincea”. La sospensione dei termini dei procedimenti amministrativi prevista dal Dl Cura Italia non si applicherà alla presentazione da parte degli operatori della Scia per le reti tlc.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DIGITALESpunta diritto a innovare ma si rinvia su PagoPa
Arriva il cosiddetto “diritto a innovare”: sperimentazioni in deroga per imprese, università ed enti di ricerca che intendono lanciare iniziative in nuove tecnologie. In caso di valutazione positiva della sperimentazione da parte della presidenza del consiglio, poi, per il lancio del servizio potranno essere modificate o rimosse norme restrittive. Arriva una nuova proroga del termine entro il quale tutti i pagamenti delle Pubbliche amministrazioni dovranno essere resi disponibili attraverso la piattaforma online PagoPA: non più il 30 giugno 2020 ma il 28 febbraio 2021. La verifica dell’identità digitale, attraverso l’applicazione AppIo, equivarrà alla esibizione del documento di identità nei casi in cui si richiede che questo sia trasmesso
RIGENERAZIONE URBANA – Meno vincoli e costi per demolire e ricostruire
Il Dl semplificazioni interviene anche sul testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001) per agevolare la rigenerazione urbana liberando la demolizione e ricostruzione dei vincoli finora esistenti su sagoma, sedime e volumi: in ogni caso di intervento anche qualora le dimensioni del lotto di pertinenza non consentano la modifica dell’area di sedime ai fini del rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, la ricostruzione è comunque consentita osservando le distanze preesistenti. Gli incentivi volumetrici eventualmente riconosciuti possono essere realizzati con ampliamenti fuori sagoma e con il superamento dell’altezza massima dell’edificio demolito, sempre nel rispetto delle distanze preesistenti. Per incentivare gli interventi anche di recupero e riuso degli immobili dismessi o in via di dismissione prevista una riduzione del contributo di costruzione
FONTE : IL SOLE 24 ORE E INVESTING
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