
Il 15 ottobre 1922 nasceva don Luigi Giussani
“Ero seminarista, ancora gocciolante, grondante le prime lacrime di lontananza da casa…son tornato a casa mia per Pasqua (tre giorni, compresi andata e ritorno) e c’era un cielo bellissimo e un’aria tersissima e c’era nel cielo l’ultima stella, soltanto Lucifero, e mia madre, mentre andavamo nel vento – c’era molto vento – verso la casa parrocchiale, ha pronunciato queste parole: “com’è bello il mondo e com’è grande Dio!” ma come si dice: la polenta e latte è una buona cosa.
E fu “uno di quei momenti che contengono la chiave di volta per tutta la vita!…
“Com’è bello il mondo e com’è grande Dio” vuol dire: non è inutile vivere, non è inutile fare, lavorare, soffrire; non è negativo morire perché c’è un destino. Il grande è ciò a cui tutto fluisce, il Destino”.
(A. Savorana, da “Vita di don Giussani”)
In un mattino di primavera, “freddo e ardente”.
E fu come se la sua mamma lo mettesse di nuovo al mondo.
Spalancandogli lo sguardo.
Come lui fece con noi, così tante volte.
Parlandoci di Dio come si parla del latte e della polenta.
Le buone cose della nostra terra di Lombardia.
Mettendoci a parte della sua famigliaritĂ con il Mistero.
PiĂą appassionato di noi al nostro destino.
E piĂą ostinato di noi a chiedere la nostra felicitĂ .
Così oggi ricordo il suo venire al mondo.
“Uno di quei momenti che contengono la chiave di volta per tutta la vita”.
Per tante vite.
(Franca Negri)

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