
Arriva oggi la bozza del nuovo Dpcm con le misure anti-Covid in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. In giornata la bozza del testo sarà consegnata ai presidenti di regione per essere messa a punto entro lunedì, quando entreranno in vigore le nuove ordinanze di Speranza sul cambio colore delle regioni.
L’andamento della curva preoccupa: l’Rt nazionale viaggia sopra l’1, gli ospedali stanno tornando sotto pressione e aumentano i comuni e le province in lockdown o semi-lockdown a causa dei focolai legati alle nuove varianti.
La bozza del nuovo Dpcm sul tavolo dei governatori non dovrebbe contenere sorprese rispetto a quanto già annunciato dal governo in questi giorni. Confermata la linea della prudenza, con divieti e restrizioni fino a Pasqua e Pasquetta, anche se si sta pensando a qualche deroga per alcune aperture.
Dagli spostamenti e le seconde case alla riapertura di palestre, piscine, musei, cinema e teatri e ristoranti la sera, ecco cosa prevede il nuovo Dpcm.
Nuovo Dpcm 6 marzo: cosa prevede la bozza?
In attesa di vedere la bozza del nuovo Dpcm in arrivo oggi, vediamo quali sono le novità previste dal provvedimento che sostituirà il Dpcm attualmente in vigore fino al 5 marzo.
Restano il coprifuoco, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso e il distanziamento. Fino al 27 marzo non si può uscire dalla regione anche se si trova in fascia gialla, tranne che per comprovati motivi di lavoro, salute, necessità o per fare rientro al proprio domicilio, abitazione o residenza.
Confermata anche la suddivisione delle regioni con il sistema dei colori (rosso, arancione, giallo e bianco), ma è probabile che Draghi e la squadra dei tecnici accoglieranno la proposta dei governatori di rivedere i parametri per la classificazione.
Spostamenti tra regioni
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto-covid con cui si stabilisce il divieto di spostarsi tra regioni, a prescindere dal colore, fino al 27 marzo. Confermata anche la regola delle visite ad amici e parenti in massimo 2 persone, minori e non autosufficienti esclusi, ma solo nelle zone gialle e arancioni. Nelle zone rosse non è invece consentito spostarsi per andare in altre abitazioni private.
Seconde case
Le regole per spostarsi nelle seconde case sono contenute nel decreto-legge 23 febbraio attivo fino al 27 marzo. I cittadini devono però tenere conto anche delle varie ordinanze locali che istituiscono zone rosse e arancione scuro, che pongono dei limiti a chi vuole andare nelle seconde case.
Consentito lo spostamento verso le seconde case, anche fuori regione, per chi vive in zona gialla o arancione, ma non si può andare in una seconda casa ubicata in zona arancione scuro o rossa. Questo perché in tali fasce di colore non è consentito uscire dal comune di residenza per nessun motivo al di fuori del lavoro, salute o necessità.
Nuove regole per il cambio colore
Le Regioni hanno detto no alla proposta di far diventare l’Italia una mega zona arancione, e chiesto di modificare e semplificare il sistema della suddivisione in 3 colori, rivedendo i 21 parametri per la classificazione. Le zone rosse, arancioni, gialle e bianche resteranno, con la possibilità di introdurre maggiori restrizioni a livello provinciale e comunale tramite ordinanze locali.
No a ristoranti aperti la sera
Il Cts aveva già detto no alla riapertura dei ristoranti la sera in zona gialla richiesta dalla Lombardia, in quanto l’allentamento delle maglie rappresenterebbe un grave rischio data la circolazione ancora massiccia del virus. Linea appoggiata anche dal governo: non ci saranno allentamenti, almeno fino a dopo Pasqua, sul coprifuoco per i ristoranti e i bar.
Palestre e piscine
Al momento la linea annunciata dalla squadra di Draghi è quella del rigore assoluto: si va quindi verso la conferma della chiusura di palestre e piscine, che al momento possono riaprire solo in zona bianca.
Il governo è chiamato ad analizzare il documento validato dal Comitato Tecnico Scientifico con cui si dà il via libera alla riapertura degli impianti sportivi al chiuso nelle zone gialle e arancioni nel rispetto di una serie di regole.
Si sta valutando la possibilità di autorizzare almeno le lezioni individuali. La decisione dipenderà dall’andamento dei contagi.
Musei, cinema e teatri
Il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha chiesto al Cts di valutare la riapertura dei musei e dei siti archeologici nei fine settimana. Atteso il parere degli esperti.
Per quanto riguarda cinema e teatri, il ministro vorrebbe riaprirli entro il 27 marzo, in occasione della giornata mondiale del teatro. E non è escluso che alla fine questa richiesta verrà accolta: in questo caso le sale cinematografiche, teatrali e da concerto potranno riaprire prima di Pasqua.
Il protocollo presentato da Franceschini per la riapertura delle sale in sicurezza prevede misure che vanno dall’obbligo di mascherina FFP2 alla sanificazione della sala prima dell’inizio di ogni spettacolo, ingressi contingentati e biglietti nominativi prenotati online.
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