Rapporto sulla povertà stilato da Porta Aperta di Mirandola

Rapporto povertà 2020 – Porta Aperta Mirandola
Loretta Tromba, coordinatrice
Pur con il timore su come continuare ad aiutare le persone senza mettere in pericolo la loro salute e quella dei volontari, ci siamo riorganizzati in “emergenza” nel rispetto delle normative. Dato che la maggior parte dei volontari è over 65, la collaborazione con le Istituzioni, con l’Agesci e la disponibilità singola di nuovi volontari ci ha permesso di garantire la continuità del servizio.
L’ascolto delle persone, elemento fondante del nostro operare, è stato il momento che più ha risentito, a causa del distanziamento obbligato.
Nel 2020 i nuclei familiari incontrati almeno una volta sono stati 188 (- 14,5% rispetto al 2019) per un totale di circa 600 persone raggiunte dai nostri aiuti.
Tra i “nuovi” che si sono presentati, solo una parte lo ha fatto in seguito all’emergenza covid, non c’è stata un’esplosione di richieste come in altre parti del Paese.
Probabilmente le difficoltà occupazionali si faranno sentire più avanti. Di certo diverse famiglie, già seguite da Porta Aperta, hanno peggiorato la loro situazione finanziaria e la richiesta di aiuti economici si è fatta più pressante.

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