
La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma. La Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani.
Il cerimoniale della manifestazione organizzata a Roma comprende la deposizione di una corona d’alloro in omaggio al Milite Ignoto all’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Italiana e una parata militare lungo via dei Fori Imperiali.
Referendum del 1946
Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne un referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato – monarchia o repubblica – dare al paese. Il referendum fu indetto al termine della Seconda guerra mondiale, qualche anno dopo la caduta del fascismo, il regime dittatoriale che era stato sostenuto dalla famiglia reale italiana per più di 20 anni.
Nel 1949, con l’ingresso dell’Italia nella NATO, si svolsero dieci celebrazioni in contemporanea in tutto il Paese: nell’occasione, per rimarcare il legame della neonata repubblica con il mazzinianesimo, corrente del Risorgimento che faceva capo a Giuseppe Mazzini, fervente repubblicano, fu inaugurato nell’attuale piazzale Ugo La Malfa a Roma, in memoria del patriota genovese, un monumento celebrativo davanti al quale si svolse la manifestazione principale della Festa della Repubblica[13].
Nel 1961 la celebrazione principale della Festa della Repubblica non ebbe luogo a Roma ma a Torino, prima capitale dell’Italia unita. Torino fu capitale d’Italia dal 1861 al 1865, seguita da Firenze (1865–1871) e infine da Roma, che ne è capitale dal 1871. Nel 1961, infatti, si celebrava anche il centenario dell’Unità d’Italia (1861-1961)[13]. Nel 1963 la manifestazione non venne effettuata nella giornata del 2 giugno per le condizioni di salute di Papa Giovanni XXIII, ormai morente, e venne rinviata al 4 novembre, in contemporanea alla Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate[13].
Nel 1965 alla celebrazione principale di Roma parteciparono anche gli stendardi delle unità militari soppresse che presero parte alla Prima guerra mondiale; in quell’anno infatti si commemorava anche il 50º anniversario dell’entrata dell’Italia nel primo conflitto mondiale. Nello specifico, l’Italia incominciò ufficialmente le operazioni militari nella Prima guerra mondiale il 24 maggio 1915, con un primo colpo di cannone sparato dal Forte Verena, sull’altopiano di Asiago, verso le fortezze austriache situate sulla Piana di Vezzena: ai primi fanti del Regio Esercito che varcarono il confine è dedicata la prima strofa de La canzone del Piave[13].
A causa della grave crisi economica che attanagliava l’Italia negli anni settanta, per contenere i costi statali e sociali, la Festa della Repubblica, con legge n. 54 del 5 marzo 1977, fu spostata alla prima domenica di giugno, con la conseguente soppressione del 2 giugno come giorno festivo a essa collegato[16]. Nel 2001, su impulso dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che fu protagonista, all’inizio del XXI secolo, di una più generale azione di valorizzazione dei simboli patri italiani, la Festa della Repubblica Italiana ha abbandonato lo status di festa mobile, riassumendo la sua collocazione tradizionale del 2 giugno, che è ritornato così a essere giorno festivo a tutti gli effetti[1][17][18].
Nel 2018 alla celebrazione principale di Roma hanno partecipato anche le bandiere e gli stendardi delle unità militari attive e soppresse che presero parte alla Prima guerra mondiale; in quell’anno infatti si commemorava anche il 100º anniversario della vittoria dell’Italia sull’Austria-Ungheria nel primo conflitto mondiale, avvenuta il 4 novembre 1918. Nel 2020 la celebrazione e il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si sono tenuti a Codogno, comune dove si è registrato il primo focolaio accertato della pandemia di COVID-19 in Italia.
Ad maiora e W L’Italia🇮🇹
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.