
Zona euro, consumatori tagliano spesa alimentare per balzo inflazione – dati Eurostat
BRUXELLES, 6 luglio (Reuters) – Secondo Eurostat, i consumatori della zona euro hanno ridotto per il secondo mese consecutivo la spesa per alimenti, bevande e tabacco, a causa dell’impennata dei prezzi. Il calo degli acquisti di prima necessità è avvenuto mentre le vendite al dettaglio totali sono leggermente aumentate a maggio, seppur al di sotto delle aspettative del mercato. Secondo Eurostat, gli acquisti dei consumatori sono aumentati dello 0,2% a maggio su base mensile, dopo il crollo dell’1,4% ad aprile. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento dello 0,4% sul mese. Rispetto all’anno scorso, le vendite al dettaglio sono cresciute a maggio dello 0,2%, secondo Eurostat, battendo le aspettative del mercato che prevedevano un calo dello 0,4%. Nonostante il marginale aumento complessivo della spesa al dettaglio, le vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco sono calate dello 0,3% sul mese, aggravando il crollo del 2,3% registrato ad aprile, che era stato il peggior calo dal giugno 2020, quando i Paesi della zona euro avevano iniziato a riaprire le proprie economie dopo le serrate del Covid-19. Tuttavia, Eurostat ha rivisto leggermente al rialzo la stima preliminare del calo delle vendite al dettaglio di aprile, che inizialmente aveva stimato al 2,6%. Su base annua, le vendite di prodotti alimentari, bevande e tabacco sono diminuite del 3,6% a maggio, eguagliando il calo registrato un mese prima, in linea con la tendenza al ribasso iniziata a dicembre. Il calo degli acquisti di beni di prima necessità coincide con un’impennata record dei prezzi, con l’inflazione di maggio che ha toccato l’8,1%, mentre le stime puntano ad una crescita dell’8,6% a giugno. Secondo le stime di Eurostat, i prezzi di cibo, alcol e tabacco sono aumentati del 7,5% a maggio e dell’8,9% il mese scorso. I consumatori della zona euro hanno anche ridotto la spesa per il carburante e per gli acquisti online dello 0,2% sul mese in entrambi i comparti. L’aumento complessivo delle vendite al dettaglio è dovuto a un incremento dell’1,2% dei prodotti non alimentari, una vasta categoria che comprende abbigliamento, medicinali e cosmetici. (Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri )((luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)) 11:29-06/07
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.