

Ieri alle 20, nella chiesa parrocchiale di Gesù Redentore a Modena, l’arcivescovo Erio Castellucci ha presieduto la sessione di apertura dell’Inchiesta informativa diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del servo di Dio Enzo Piccinini. Durante la sessione, inserita nella Liturgia delle ore, hanno prestato giuramento i componenti del tribunale ecclesiastico appositamente costituito incaricato di procedere alla raccolta delle testimonianze di persone che hanno conosciuto il servo di Dio.
Enzo Piccinini, nato a Scandiano il 5 giugno 1951, conseguì la maturità classica presso il Liceo Ginnasio Statale “Rinaldini” di Ancona nel 1970 e nel 1971 si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Modena. Partecipò al movimento di Comunione e Liberazione, che muoveva in quegli anni i primi passi nelle università italiane. Nel 1972 iniziò un’intensa attività di animazione sociale nel suo quartiere: le iniziative promosse in questo periodo vedevano una partecipazione straordinaria di moltissimi giovani.
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Nel 1973 si sposò e in questo stesso periodo si consolidò un più stretto rapporto personale con don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione. Conseguita la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1976, iniziò la specializzazione in Chirurgia Generale e successivamente in Chirurgia Vascolare.
Nel 1979, con l’inizio delle scuole elementari della figlia maggiore, iniziò a parlare con alcuni amici dell’idea di costituire a Modena una scuola gestita direttamente da una cooperativa di genitori e insegnanti: il 2 maggio del 1979 si costituì la cooperativa “La Carovana” di cui Enzo Piccinini è stato il punto di riferimento di ogni scelta importante. Nello stesso periodo, con un altro gruppo di amici, Piccinini diede vita ad un centro culturale che nel 1979 assume la denominazione di “Centro Culturale La Collina della Poesia”. Nel 1980 si trasferì all’Università di Bologna.
In ambito professionale, il dottor Piccinini ha sempre ritenuto di prioritaria importanza l’unitarietà della sua attività clinica con quella di ricerca e di insegnamento, anche attraverso il confronto con i più qualificati Centri Universitari Internazionali: la sua passione per un continuo miglioramento professionale ebbe sempre come obiettivo la cura della persona malata, considerando, insieme alla malattia, ogni aspetto del bisogno umano. La sua competenza e il suo insegnamento hanno conquistato i suoi giovani collaboratori, che lo hanno seguito per anni imparando così una modalità di lavoro e di rapporto con il malato che ha segnato e segna tuttora la loro carriera.
Il 26 maggio 1999 Enzo Piccinini morì improvvisamente in un incidente stradale sull’A1, in prossimità di Fidenza. Al funerale, celebrato dal cardinale Giacomo Biffi, in San Petronio a Bologna, parteciparono oltre 7mila persone.
Vent’anni dopo, il 6 gennaio 2019, la postulatrice Francesca Amedea Consolini, ha presentato per conto della Fondazione Enzo Piccinini all’Arcivescovo-abate Erio Castellucci il libello di domanda per introdurre la Causa per la canonizzazione del servo di Dio, accolta dall’Arcivescovo-abate il 26 maggio 2019 nel corso di una solenne celebrazione in Duomo, concelebrata da monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla e don Julián Carrón, presidente della Fraternità di CL. L’apertura del processo di canonizzazione avviene presso la diocesi nella quale è avvenuta la morte del Servo di Dio: per questo, è stata necessaria la previa acquisizione di un rescritto della Congregazione delle cause dei Santi – una volta ottenuto il consenso del Vescovo di Fidenza – per il trasferimento del foro a Modena.
L’anno seguente, il 26 maggio 2020, presiedendo la Messa nel 21esimo anniversario della morte di Enzo Piccinini nella Cattedrale di Carpi, concelebrata dal vescovo di Imola, monsignor Giovanni Mosciatti, l’arcivescovo Erio Castellucci ha annunciato l’arrivo del «nulla osta» della Congregazione per le cause dei Santi per l’introduzione della causa di canonizzazione del servo di Dio Enzo Piccinini. Il successivo 29 giugno, mediante un editto affisso per due mesi alla porta della Cattedrale modenese, l’arcivescovo Castellucci ne ha canonicamente informato la comunità diocesana. L’Inchiesta costituisce la parte fondamentale della fase diocesana della causa di canonizzazione. Una volta terminata l’escussione di tutti i testimoni presentati dalla postulatrice, Francesca Amedea Consolini, si terrà la sessione di chiusura con il sigillo degli atti che verranno portati a Roma e consegnati alla Congregazione delle cause dei Santi.
Ho pregato Enzo perché faccia di tutto affinché Monica possa vivere….. Che Dio ci aiuti anche grazie ad Enzo
GC
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